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Dalle storie di pazienti che hanno vissuto nell’harem

Prezzo:

30.00

Durata: 1 ora e 45 minuti

Lingua: russa

Ti sorprende, uomo moderno, il titolo dell’articolo “Come diventare la migliore amante nel suo harem?” (Numero di Cosmopolitan di settembre 2009)? La figura della concubina è ben rappresentata anche nel mondo della moda, soprattutto nella nicchia del lusso di brand come Kenzo, Maje, Frey Wille e Bulgari. Per non parlare di Dior, che ha addirittura dato il nome “Harem Favorite” alla sua collezione. Ma questo non significa che il tema dell’harem sia così obsoleto?

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Descrizione

Ti sorprende, uomo moderno, il titolo dell’articolo “Come diventare la migliore amante nel suo harem?” (Numero di Cosmopolitan di settembre 2009)? La figura della concubina è ben rappresentata anche nel mondo della moda, soprattutto nella nicchia del lusso di brand come Kenzo, Maje, Frey Wille e Bulgari. Per non parlare di Dior, che ha addirittura dato il nome “Harem Favorite” alla sua collezione. Ma questo non significa che il tema dell’harem sia così obsoleto?
Se raccogliamo tutte le donne in uno spazio chiuso e ne facciamo uscire gli uomini, otteniamo un harem; ma cosa succede se raccogliamo gli uomini in uno spazio chiuso e ne facciamo uscire le donne? Qui le cose si complicano.

Nel mondo chiuso dell’harem si può parlare di perversione che permea la cultura, poiché la cultura dell’harem si basa su una forma di sfruttamento del piacere, in particolare del piacere sessuale delle donne fin dalla tenera età. Sembra infatti che la donna dell’harem sia stata addestrata a regredire a uno stadio infantile di pulsioni parziali: scopica attraverso lo sguardo, orale attraverso la degustazione di cibi appositamente preparati per il piacere gastronomico, e anale sadica attraverso la coercizione che esercitano l’una sull’altra e che viene loro inflitta dalla Sultana Valide e dal suo figlio Sultano.

Certo, si sa molto poco di testimonianze dirette sull’organizzazione della vita interna dell’harem. Questo webinar è unico nel suo genere in quanto offre tale opportunità attraverso storie basate sulle esperienze reali delle donne stesse che sono state mie pazienti in Medio Oriente.

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